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Oceanis 473 Clipper, la prova in mare

Oceanis 473 Clipper exterior
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Oceanis 473 Clipper

L’Oceanis 473 Clipper è un 14 metri per la crociera pura disegnato dallo Studio Finot. Intelligente l’ organizzazione del piano di coperta, notevoli le altezze interne. Predilige il vento forte e le andature al lasco. Il progetto La mano dello studio Finot si nota subito nel disegno della poppa, decisamente più larga di quella delle sue avversarie. La linea della tuga dell’Oceanis 473 Clipper è simile a quella del 393 (un progeto di Berret Raccopeau), con lo scalino finestrato appena a poppavia dell’albero che contraddistingue la nuova generazione Oceanis.

La costruzione con tecniche tradizionali porta il 473 ad avere un dislocamento nella media delle barche della sua categoria (11200 kg), ottima invece la lunghezza al galleggiamento garanzia di buone medie a motore. Due le versioni disponibili per la chiglia, tradizionale da 2.10 m (a nostro avviso assolutamente da preferirsi) o ad “alette” da 1.70.

Il progetto

A dominare il progetto dell’Oceanis 473 Clipper sono le altezze quasi “esagerate” (ovunque sui 2 metri) e la luminosità/areazione garantita dai ben 19 tra oblò e osteriggi presenti a bordo. Ben riuscita è soprattutto la zona quadrato con la grande finestratura superiore che regala una sensazione di maggior grandezza e con il tavolo rettangolare, comodo per pranzare in sei e che rapidamente si trasforma nella più grande delle cuccette di bordo.

Un altro intelligente divanetto, utilizzabile (magari attrezzato con un telo antirollio) anche come cuccetta di guardia, corre lungo la murata di sinistra. La cucina dell’Oceanis 473 Clipper è a L ed è dotata di frigo elettrico e di una grande ghiacciaia da 220 litri, e con molto spazio per stivare la cambusa.

La zona carteggio dell’Oceanis 473 Clipper è tradizionale, con un piano di lavoro di buone dimensioni e molto spazio per installare gli strumenti e un quadro elettrico con indicatore del livello dell’acqua, Amperometro AC/DC e Voltmetro. Più che abbondanti le dimensioni delle cabine, con quella di prua che vanta una migliore altezza e un bagno dedicato, e quelle gemelle di poppa che invece “vincono” in termini di centimetri utili per le cuccette. Queste ultime, a differenza di quanto accade su late barche concorrenti della stessa fascia, godono di una ventilazione più che sufficiente.

 

LEGGI LA PROVA IN MARE DELLA RIVISTA “VELA E MOTORE”

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