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Bavaria 47, il gusto della crociera pura

Bavaria 47
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Da sempre riconosciuto come uno dei costruttori che ha fatto del prezzo di listino delle sue barche il punto di forza, Bavaria ha anche la consuetudine di avere una gamma molto completa e di rinnovarla ciclicamente con uno o due modelli all’anno. Il Bavaria 47, prrogettato dallo studio sloveno J&J dei fratelli Jakopin, referenti unici per le barche del cantiere tedesco, questo 14 metri e mezzo non spicca sicuramente per la personalità delle linee, caratteristica che ha come pregio quello di non fare invecchiare il modello che sostituisce, il Bavaria 46, ma introduce alcune innovazioni sia nello stile che nei contenuti. La tuga a due livelli ha uno sbalzo più accentuato che aiuta a portare l’altezza degli interni sempre sulla soglia dei due metri senza però appesantire troppo le proporzioni. Lo scafo del Bavaria 47 ha un dritto di prua quasi verticale e un ginocchio nella parte immersa che aiuta a mantenere la rotta e a rendere morbido il passaggio sull’onda. Notevole la superficie bagnata dell’opera viva che viene però ben compensata da un piano velico adeguato e dall’efficienza idrodinamica delle appendici. Primo tra i cantieri europei a puntare sull’automazione dei processi produttivi, Bavaria riesce ad allestire uno scafo in tempi davvero ristretti. Questo, insieme con la forza contrattuale delle sue 3.000 unità annue, è alla base dell’economicità dei suoi modelli. Il bulbo in ghisa meccanica del Bavaria 47 è rivestito con ciclo antiruggine, mentre l’asse del timone in acciaio inox scorre su boccole autoallineanti per una ruota che risulta morbida anche a forti angoli di sbandamento.Bavaria 47 3

COPERTA: grazie alla notevole larghezza delle sezioni poppiere, i progettisti del Bavaria 47 hanno potuto realizzare un pozzetto molto ampio, senza per questo penalizzare la larghezza dei passavanti, ben agibili lungo tutto il loro sviluppo. Le panche lunghe 190 cm offrono una comoda seduta a otto persone e il tavolo fisso centrale, che ha anche la funzione di puntapiedi a barca sbandata, non crea intralcio nella circolazione. La doppia timoneria agevola il passaggio verso lo spoiler dello specchio di poppa che risulta di facile accesso grazie al corridoio ricavato nella parte centrale della schiena d’asino. La seduta laterale del timoniere èben posizionata per la visuale sulle vele ma risulta leggermente penalizzata nello spazio soprattuttosulla fiancata di destra a causa della leva del motore posizionata su di essa. Superfici prendisole ce ne sono a sufficienza sia dietro che davanti all’albero; ampia e libera anche l’area del ponte prodiero. Notevole il volume dei due gavoni in pozzetto che hanno un’apertura di 66×54 centimetri e possono ospitare comodamente al loro interno la zattera di salvataggio. Lo schema delle manovre del Bavaria 47 è tradizionale: ai due winch del genoa se ne possono aggiungere due opzionali per lo spi. Drizze e scotta randa sono rinviate ai due winch, sottodimensionati, sulla tuga. Quest’ultima, che a causa di un dislivello accentuato con il piano di coperta risulta difficile da scavalcare in navigazione, ospita il recesso per riporre il dodger e il trasto della randa che è corto nella sua escursione e in posizione troppo avanzata.Bavaria 47 2

ALBERO E PIANO VELICO: come tutti i cruiser puri, anche il Bavaria 47 punta soprattutto sulla facilità di manovra. Di conseguenza il piano velico standard è di dimensioni contenute, circa 119 mq, tanto più optando per la randa avvolgibile che lo riduce ulteriormente. La vela di prua ha un 135% di sovrapposizione che consente di avere la giusta potenza soprattutto in condizioni di mare formato e non risulta difficile da manovrare anche in presenza di un equipaggio ridotto. L’albero Selden in alluminio ha una sezione leggermente sovradimensionata per una barca di queste dimensioni e appoggia in coperta. L’armo è frazionato a 9/10 con due ordini di crociette acquartierate e sartiame in spiroidale discontinuo. Di serie il tendipaterazzo meccanico.

INTERNI: il modello della prova di Solo Vela era destinato a una società di charter, ed è per questo che la disposizione degli interni scelta è a quattro cabine, anzichè quella definita armatoriale con tre cabine. La differenza tra le due è tutta nella parte prodiera della barca, che nel primo caso ospita una cabina con letti sovrapposti e un bagno leggermente sacrificato, oltre alla matrimoniale di prua, mentre nel secondo il bagno ha dimensioni davvero grandi e aumenta il calpestio della cabina di prua. Bavaria 47 1L’abitabilità dell’esemplare della prova è comunque risultata molto buona in tutti gli ambienti. L’altezza supera ovunque il metro e novanta e le numerose finestrature presenti sia sulla tuga che sullo scafo assicurano una buona luce in tutti gli ambienti. Una novità introdotta da Bavaria con questo modello è la possibilità di scegliere tra ben tre diverse essenze di legno per il mobilio e dieci tipi di tessuto per la cuscineria. Questo permette di personalizzare l’arredamento interno in base al proprio gusto e dare l’estetica che più si preferisce a tutti i vani sotto coperta. L’accesso avviene tramite una scala con quattro gradini ben intervallati tra loro e dotati della sagomatura ai lati che assiste in caso di ingresso a barca sbandata. Il baglio massimo di 4,39 metri aiuta molto a dare la giusta sensazione di spazio alla dinette, ma la mancanza di adeguati tientibene la rendono difficile da attraversare soprattutto in navigazione a barca sbandata. Degni di nota sono il capiente frigorifero ad apertura frontale posizionato a lato della cucina e il buon numero di armadi presenti che permettono lo stivaggio dei bagagli.

PROVA IN MARE DI “SOLO VELA”: lasciati gli ormeggi di Portosole, Sanremo, con un forte vento di levante, abbiamo subito modo di apprezzare il bow thrust che ci aiuta a mantenere la barca dritta nell’effettuare la manovra. Uscito dal porto decido di non issare tutta la tela visti i 21 nodi di vento e il mare leggermente formato. Decisione che si rileverà azzeccata visto che la barca nell’andatura di bolina risulta stabile di rotta e con uno sbandamento contenuto senza dover minimamente intervenire sulle regolazioni delle vele. Il passaggio sull’onda è piacevolmente morbido ed è sicuramente un pregio da evidenziare visto l’indole da crociera pura del Bavaria 47. Alla ruota risulta abbastanza reattiva nelle variazioni di rotta e non sono assolutamente affaticato nel mantenere l’andatura. Queste caratteristiche mi facilitano il compito di lavorare le onde orzando leggermente in salita e poggiando subito dopo la cresta. L’angolo al vento apparente di bolina è di circa 45°, non male se si considera che il genoa leggermente rollato da alla vela una una forma non certo ottimale per questa andatura, e la velocità che rilevo sul gps è di 8 nodi. La virata avviene in maniera abbastanza progressiva senza dover dare troppa barra e con un angolo morto di circa 100°. Nell’andatura di lasco la velocità sale a 9 nodi con un leggero lavoro sul timone per contrastare l’onda al giardinetto. Mentre rientro provo il motore, un Volvo da 55 hp, che al regime di crociera di 2.500 giri permette di raggiungere facilmente 8 nodi di velocità.
Video della prova di “Solo Vela“.

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