Prova in mare - DEHLER 34
Sono ormai decenni che i Dehler 34 navigano nei mari di tutto il mondo, compresi quelli del Medio Oriente e degli Stati Uniti d’America. Un successo che è una garanzia di qualità, per un progetto inizialmente uscito dalla matita di Van De Stadt nel 1988, che ricalcava le linee d’acqua del Dv2 “Positron” che vinse la ¾ Ton Cup del 1984 a Kiel (Germania), al quale sono poi seguite varie evoluzioni successive nel corso degli anni. Il progettista ha preferito non forzare bordi liberi e tuga alla ricerca dei volumi interni, comunque il compromesso abitabilità-linea (filante ed aggressiva) appare riuscito. La tuga del Dehler 34 è allungata rispetto al predecessore e il pozzetto è dotato di una cintura paraspruzzi.
Lo scafo del Dehler 34 è costruito con resine poliesteri e vetroresina, solamente le zone dei masconi sono in sandwich di balsa. I rinforzi sono longitudinali e risultano strutturali con la stratificazione dello scafo. Le lande sono rinviate fino in chiglia. Quest’ultima, ancorata con metodo tradizionale a robusti madieri, è in ghisa e pesa 1.800 chilorammi (con pescaggio disponibile di 1,40 m oppure 1,80 m). Il timone del Dehler 34, parzialmente compensato, è sospeso. Le basi dei candelieri sono annegate ed il fianco è protetto da un bottaccio in gomma che nasconde la giunzione scafo-coperta. La coperta del Dehler 34 è costruita in sandwich. Tutte le manovre, compresa la presa di terzaroli del genoa, sono rinviate in pozzetto. I passavanti sono dotati di antisdrucciolo ricavato dallo stampo, mentre il pozzetto ha le panche ricoperte in teak e può ospitare comodamente l’intero equipaggio. Lo specchio di poppa, a ribaltamento totale, nasconde l’autogonfiabile. Grande il gavone dell’ancora del Dehler 34, meno accessibile quello sotto la panca del pozzetto. L’albero del Dehler 34 è armato con una sola crocetta inclinata verso poppa, per evitare l’uso di sartie volanti. È appoggiato in coperta e non è rastremato. Il boma possiede due rotaiette che servono a mettere in opera il raccoglitore della randa steccata, montabile come optional.
La disposizione degli interni del Dehler 34 è piuttosto tradizionale. Scesi dalla scaletta, si incontra a sinistra la cucina a L, a destra il tavolo da carteggio con sedile abbattibile. A prua una cabina matrimoniale. Il locale bagno, realizzato a poppa, è interamente ottenuto con un controstampo che comprende pareti e lavandino. Per quanto riguarda il materiale impiegato negli interni del Dehler 34, esistono due versioni: la più tradizionale con il compensato rivestito in mogano; e la versione “nova” che impiega invece compensato marino verniciato in bianco, che conferisce maggior luminosità all’ambiente.Il Dehler 34 non nasconde le sue origini di barca da regata, la carena è comunque ben avviata e senza forzature. Uscendo dal porto si apprezza la silenziosità del motore, collocato sotto la scaletta e ben insonorizzato. La giusta distribuzione dei pesi rendono inesistenti ogni tipo di beccheggio o rollio indotti. Con randa piena e fiocco olimpico, velatura standard del Dehler 34, la barca assume subito un bel passo. Il fiocco può essere autovirante, con l’installazione di una piccola rotaia davanti all’albero. Naturalmente, con vento leggero un genoa migliora le prestazioni. La sensibilità al timone del Dehler 34 è paragonabile a quella di una deriva, ed il centraggio appare da manuale. Il Dehler 34 è pertanto un buon compromesso tra regata e crociera, con il quale gli armatori che amano utilizzare lee regate di circolo possono togliersi parecchie soddisfazioni, soprattutto in zone di vento che consentano alla carena di esprimersi al meglio.
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